lunedì 4 febbraio 2008

Dottori si diventa!

Ciao emigranti,

dunque..diciamo che parlare di berlusconi e di munnezza (l’uno richiama l’altro come il cacio sui maccheroni) ormai è all’ordine del giorno e diciamo anche che sono argomenti un pò indigesti… quindi pensavo di accantonarli per un pò e sottoporvi un mio personale quesito esistenziale.

Il punto è questo: dottorato si o dottorato no?

Ecco il dubbio che mi attanaglia in questo periodo ridente della mia vita…diciamo che adesso sto facendo una borsa qui al sincrotrone e mi sto trovando veramente bene …

“la ricerca”, almeno per questo poco che ho sperimentato, mi piace molto (soprattutto la vita del ricercatore…aaaah…ma chi meglio e nuje?) e penso che sia doveroso a questo punto fare un dottorato per poi proseguire su questa strada (a dio piacendo!)…..ovviamente ragà…all’estero! Manco a dirlo, manco a pensarci di restare qua con 850 euro al mese e tutto il resto appresso…..

Allora, visto che molti di voi stanno proprio facendo il dottorato e proprio all’estero mentre altri si stanno addentrando nei meandri del lavoro a tempo indeterminato (a quanto ho capito FraFico tu lavori in azienda, right?), penso che siate le persone più giuste con cui intavolare questa discussione…

Che dite? Dall’alto della vostra esperienza, me lo consigliate oppure no? E se si perché si?

Accorrete gente accorrete!

Besos

Annalisa

9 commenti:

V_Saggiomo ha detto...

Miiiii "la borsa al sincrotone" è come dire il portafoglio al fulmicotone. Spettacolare io resterei a lavorare li' solo per dire che lavoro al sincrotone.

Per il dottorato: all'estero senza nessun rimpianto (dopo vari mesi) non tanto per i soldi ma per le quasi infinite possibilita' future e soprattutto per fare ricerca vera, senza frustrazioni del tipo "cavolo oggi l'nmr è occupato" o "questo prodotto costa troppo non possiamo comprarlo"

Se scegli per dottorato/estero cerca una borsa Marie Curie non te ne pentirai.....

Anonimo ha detto...

Cara Annalisa,
you are right! in realtà dopo la cocente esperienza della tesi, restare a lavorare all'uni era l'ultimo dei miei pensieri. Io non posso quindi dirti nulla sul dottorato! posso dirti tuttavia che lavorare in azienda non è poi così male ma sono convinto che come per il dottorato bisogna azzeccare il lab giusto, così vale per l'azienda.
ma chiedo io a voi dottorandi esteri: quali sono le prospettive future per voi? Lucia Cardo sta per finire il dottorato a Birmingham ed ora ha seri problemi per rientrare in italia e in genere a ricollocarsi sul mercato del lavoro. mi sembra di capire che poco viene assorbito come ricercatore all'uni quindi il grosso cosa fa, dove va? immagino che certe scelte (come quelle di fare il dottorato) vadano fatte anche in visione di un futuro più lontano...
a voi...

FF

Anonimo ha detto...

ecco appunto, questo mi spaventa un casino....4 anni di dottorato e poi?se si è di nuovo punto a capo mi sembra ancora + difficile la cosa...
chissà ragazzi chissà....!
ok per la marie curie, mi informerò!grazie intanto!

HaMeD ha detto...

bhe che dire...il tutto è molto soggettivo...se hai intenzione di tornare in italia a mio avviso è inutile andarsi a fare il DOTTORATO all'estero, tanto alla fine nelle poche aziende italiane se ne fottono se tu hai un dottorato!!!Quindi un'esperianza all'estero di 1 anno o anche meno già è un buon punteggio di CV.
se metti in conto la possibilità di restare all'estero, come me, il dotorato può essere un ottimo trampolino di lancio sia per una carrierA ACCADEMICA (ovviamente è un obbligo) sia per una carriaera in una company dove se hai un dottorato, solo per il fatto di averlo, già ti pagano 300-400 paund in più, almeno qui in UK!!! Certo il mio consiglio è sempre di trovare una dottorato border-line cioè partecipare ad un progetto che ti consenta di acquisire skills applicabili anche per le aziente. Poi per quanto riguarda l'esperienza...quella dipende tutto da come ti capita!! Io per esempio non ho nessun rapporto con i miei colleghi...non ci caghiamo proprio..cioè passo sempre otto ora io il lab e il pc, in linea di massima.

ovviamente questo è una visione del tutto personale e poi io ero molto motivato ad andare all'estero, ho anche rinunciato al dottorato in italia ed erano gia tre annni che ci pensavo...e sono anche passato per una fase dove volevo andare a lavorar su una piattaforma petrolifera...mmmmmm che bei ricordi...

a final' dipende molto da te!!!

V_Saggiomo ha detto...

Beh, in Germania molte (se non tutte) aziende assumono solo i dottorati. Ma tutti qui dopo neanche due mesi dal dottorato lavorano in azienda.
Tornare in Italia lo vedo possibile solo con un Nobel in tasca (e neanche tanto, vedere la trasmissione Viva la Ricerca). Ma cmq non è un problema che mi pongo ora.
Purtroppo se vuoi fare ricerca preparati a una vita di sbattimenti, non pensare di fare 3 o 4 anni e poi rimanere li. Un postdoc qui, uno li', una borsa e cosi' via.

Cmq ci siamo dimenticati delle aziende straniere che hanno sedi anche in italia. Potresti fare il phd all'estero, iniziare a lavorare e poi farti trasferire in italia.

lisa ha detto...

Di ritornare in Italia..mmhmm...ovviamente nella vita non puoi mai sapere cosa ti succederà ma ora penso che stare a 980km da casa - come me in questo momento - o stare a 1200..non sia poi tanto differente e intanto però vivi un pelino più umanamente...almeno per certi aspetti.
perchè di sicuro, almeno all'inizio, si deve mettere in conto di vivere al nord (italia), non ci sta niente da fare...giù che fai?chi ti piglia?almeno dalle mie parti, o vai a fare le analisi del sangue in qualche laboratorio privato o..le analisi sui frumenti nei pastifici!
comunque sia, avevo una mezza intenzione, se proprio s'adda fa, di andare in spagna..penso che attualmente sia un buon compromesso tra vivere bene (sotto tutti i punti di vista, che comunque non guasta mai!) e competitività nella ricerca...avete informazioni utili al riguardo?sentito parlare di qualcosa in particolare?
grazie..è sottinteso!
buona giornata intanto!

V_Saggiomo ha detto...

Foss a maronn,
Barcellona era la mia prima meta, ma il primo anno di dottorato segui solo i corsi (sono 4 anni). lo stipendio è statale e solo leggermente superiore a quello italiano, mi pare 950.
Dovresti avere la botta di culo di trovare un laboratorio affiliato con la Marie Curie e fare il dottorato li'. Cosi' ti puoi permettere anche una casetta sulla spiaggia di Barcelloneta.

Per quanto riguarda lo spostarsi, almeno su questo sono sempre stato convinto: se me ne vado da Napoli, vado all'estero.

Frederica ha detto...

Con chi stai lavorando a Trieste??

Per il momento non posso esprimere opinioni sul PhD all'estero...sono i fase dubbi esistenziali...
Pero' ci penso su...

Bacione Annalisa!

Anonimo ha detto...

Sto lavorando proprio nell'anellone!a parte il fatto che sono circondata (nel vero senso della parola!) da fisici, questo posto è spaziale...oddio, con tutti i suoi problemi, siamo sempre in italia ovvio...però se ti fai i cazzi tuoi e i problemi amministrativi-burocratici non ti riguardano, è un gran bel posto!lavoro alla beam-line escamicroscopy...non so esattamente cosa vuoi sapere!
e tu?cosa fai?dove sei?perchè hai dubbi esistenziali?baci